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NEW del 26 gennaio 2006
Voli e prigioni CIA : Italiano relatore comitato inchiesta UE
di Gabriella Mira Marq
Sara' italiano il relatore della commissione d'inchiesta dell'europarlamento sulla vicenda delle prigioni e dei voli CIA. Fra i 46 membri, eletti per acclamazione, e' stato nominato relatore per i prossimi quattro mesi Giovanni Claudio Fava (PSE), che e' stato fra l'altro un giornalista.
Il Parlamento UE, che aveva approvato una settimana fa l'istituzione di un commitato temporaneo sui voli e le prigioni CIA in Europa, ha stabilito anche che il comitato sara' presieduto dal portoghese Carlos Miguel Coelho (PPE-DE), coadiuvato dalla britannica Sarah Ludford (ALDE), dal greco Giorgios Dimitrakopoulos (PPE) e dal verde tedesco Cem Özdemir.
Il neopresidente Coelho ha annunciato che il comitato si riunira' fra il 13 e il 16 febbraio e seguira' una politica di trasparenza, aprendo al pubblico tutti gli incontri, tenendo audizioni a porte chiuse solo in rare occasioni per ricevere informazioni riservate. Cio' potrebbe accadere ove venisse accolta una esplicita richiesta di un testimone.
Coelho ha detto inoltre che nel corso del suo mandato il comitato provvisorio cerchera' di scoprire se la CIA abbia effettuato torture o detenzioni illegali sul territorio dell'UE, se gli Stati membri o i Paesi candidati all'adesione siano stati coinvolti in tali detenzioni e se i cittadini degli Stati membri o dei Paesi candidati siano stati detenuti.
Il parlamento UE aveva valutato in piu' occasioni l'opportunita' di istituire una commissione d'inchiesta. Il commissario UE alle liberta' civili Franco Frattini - che aveva dichiarato che la Commissione UE non avrebbe avuto i poteri d'indagine necessari - aveva comunque sconsigliato i parlamentari dall'istituire una commissione dell'europarlamento, argomentando che gia' il Consiglio d'Europa ne aveva varata una.
Due giorni fa, proprio l'inquirente del Consiglio d'Europa sulla vicenda dei voli e delle prigioni CIA, l'ex magistrato Dick Marty, ha detto di aver trovato prove del fenomeno, che avrebbe interessato piu' di 100 detenuti in Europa, ed aveva preso ad esempio il caso italiano del rapimento di Abu Omar che a suo giudizio e' la "perfetta illustrazione" della 'extraordinary rendition'.
Secondo Marty, esso "e' una chiara indicazione che il metodo esiste, insieme con il complesso supporto logistico in varie parti d'Europa e con un considerevole impiego di personale, ed esso pone dubbi e sollecita la questione del coinvolgimento delle autorita' nazionali ad uno o piu' livelli".
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