VOGLIA DI CENSURA: LA VERITA' E' REATO (4 LUGLIO: ENNESIMO, INUTILE DIBATTITO SU INTERCETTAZIONI)

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INES TABUSSO
00domenica 2 luglio 2006 18:40


"Il giornalismo è il sale di una democrazia. Quando la stampa non è libera il Paese si impoverisce in democrazia e cultura"
(Clemente Mastella, ministro della Giustizia, in visita al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Roma, 1 giugno 2006)



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L'ESPRESSO
del 30/6/2006
LA VERITA' E' REATO
Oreste Flamminii Minuto
a pag. 63/65

newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArtic...




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www.odg.it/download/intercettazioni.pdf

Intercettazioni: Convegno dell’Ordine il 4 luglio.
Del Boca: “Verità e correttezza”

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, con la partecipazione del Ministro della Giustizia On. Clemente Mastella, organizza il 4 luglio prossimo nella Sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati, con inizio alle ore 10, un dibattito sul tema “Intercettazioni telefoniche – Rispetto delle regole e libertà di stampa”. Sono previsti interventi del Garante dei dati personali, Professor Francesco Pizzetti, Giuseppe Gennaro, Presidente Associazione nazionale Magistrati, Ettore Randazzo, Presidente Camere Penali, Paolo Serventi Longhi Segretario e Franco Siddi Presidente della Federazione nazionale della Stampa, parlamentari, direttori di giornali. A proposito delle polemiche sulle intercettazioni telefoniche il Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca ha dichiarato:

“Non andava bene la proposta di legge del centro-destra che, con un documento dell’allora Guardasigilli Castelli, ipotizzava quattro anni di carcere per i giornalisti che pubblicavano stralci di intercettazioni telefoniche. E non va bene il progetto del diessino Calvi che, sullo stesso tema, è portato a concludere nello stesso modo, minacciando di rinchiudere in galera chi firma articoli con indiscrezioni giudiziarie. “I colleghi rispondono al preciso dovere di informare i cittadini e l’opinione pubblica. Il problema non viene dalla stampa ma, semmai, dalla troppa gente che ritiene di utilizzare il nostro paese come terra di scorribande finanziarie e di disinvolte compre-vendite. Nel gran chiacchiericcio di questi giorni sono nelle condizioni di chiedere di tenere giù le mani dai giornalisti e di lasciarli lavorare. “Non mi sfugge che il problema comporta anche – anche! – la valutazione di aspetti delicati che riguardano la salvaguardia della privacy. Ma le giuste tutele non saranno assicurate da un dibattito affastellato sulla spinta delle emozioni di questi giorni e con una legislazione d’emergenza. “L’Ordine dei giornalisti assicurerà un codice di comportamento che possa rispondere all’indispensabile bisogno di verità coniugandolo con la necessità di tutelare persone estranee alle vicende giudiziarie.”
(20 giugno 2006)


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