Eraldo Baldini

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5
Ceia
00domenica 13 giugno 2004 14:30
Ogni tanto girovagando per i siti di letteratura mi imbatto in autori dei quali non avevo mai sentito nominare...
E questo mi fa capire quanto poco so di libri. [SM=x315343]

Beh... l'altro giorno mi sono imbattuta in questo tizio, forse un po' incuriosita dall'ultimo suo libro uscito:
Nebbia e cenere

Trama:
Bruno Savini vive da single in un paese della provincia emiliana, è laureato in lettere e ha alle spalle velleità artistiche presto fallite e abbandonate. Si mantiene facendo l'autista di scuolabus e ha smesso di aspirare a qualcosa di meglio, perché si porta dietro le cicatrici di troppe difficoltà e delusioni. I suoi amici più fedeli, ormai, sono i bambini che ogni giorno trasporta a scuola. Attraverso le loro personalità, i loro piccoli e grandi drammi, rivive le vicende della propria infanzia. Vive immerso nei ricordi e nel passato, mentre una fitta nebbia avvolge sogni e speranze. Il ricordo di Serena, la ragazza che lo ha lasciato da un anno, lo domina fino a trasformarsi in ossessione. Un'ossessione che diventa presto follia...


Beh... ho cercato qualche notizia su di lui e ho trovato il suo sito, oltretutto ben fatto... dopo vi dico anche l'indirizzo web.[SM=x315301]

Comunque questo tipo è nato a Russi (RA). Dopo essersi specializzato in Antropologia Culturale ed Etnografia, ed avere scritto diversi saggi in quei campi, agli inizi degli anni Novanta si dedica alla narrativa. Nel 1991 vince il Mystfest di Cattolica col racconto Re di Carnevale: è di lì che inizia la sua carriera di scrittore. Oggi è non solo romanziere affermato
in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali.
Vive a Porto Fuori, una frazione di Ravenna tra la città e il mare.

Ha scritto questi libri:
L'estate strana 1997
Nell'aria 1998
Faccia di sale 1999
Gotico rurale 2000
Le porte del tempo 2001
Tre mani nel buio 2001
Terra di nessuno 2001
Bambine 2002
Medical thriller 2002
Mal'aria 2003
Bambini, ragni
e altri predatori 2003
Nebbia e cenere 2004

Per ulteriori info su questi libri, clicca qui.[SM=x315354]

Oltretutto sempre sul suo sito ci sono i commenti di alcuni scrittori che conosco, come Lucarelli e Ammaniti... beh... diciamo che ne parlano piuttosto bene.
Se qualcuno di voi ha già letto qualcosa di lui, mi può dire che ne pensa? [SM=x315342]

Bye Bye. [SM=x315378]
Nikka84
00domenica 13 giugno 2004 14:46
Uhm nella mia lista dei prossimi acquisti ho "Bambini ragni e altri predatori" mumble....

Ma tutti quei commenti saranno poi veri? Uhm non vorrei si giocasse un po' troppo sul nome di Lucarelli per "attirare" uhm


Bad Desire
00domenica 13 giugno 2004 15:44
Baldini fa parte della cerchia di autori noir italiani molto duri e ombrosi.
Piuttosto famoso fra gli appassionati di genere, non ho mai letto nulla di suo ma credo che possa tranquillamente essere considerato sui livelli di Lucarelli e Nerozzi.
Si può considerare il Cantore della provincia più misera, quella che nessuno conosce e che nessuno crede possa essere palcoscenico di qualcosa.

Incredibile questa colonia di scrittori emilian-romagnoli, quasi tutti noir e quasi tutti all'ombra di Lucarelli, il quale, grazie alla tv, ormai assomiglia sempre di più a una certificazione di qualità di tipo ISO (da verificare).

Prima o poi prenderò qualcosa di lui, lo tengo d'occhio da un po'.

ciao


Aelia Laelia
00martedì 15 giugno 2004 21:50
Re:

Scritto da: Ceia 13/06/2004 14.30

Ha scritto questi libri:
L'estate strana 1997
Nell'aria 1998
Faccia di sale 1999
Gotico rurale 2000
Le porte del tempo 2001
Tre mani nel buio 2001
Terra di nessuno 2001
Bambine 2002
Medical thriller 2002
Mal'aria 2003
Bambini, ragni
e altri predatori 2003
Nebbia e cenere 2004




Io ho letto "Estate strana", e devo dire che è abbastanza terrorizzante (nel senso "Gotico"!!!) considerando che è stato inserito in una collana di libri per bambini!
Dopo averlo letto, vi giuro che per un pò passando nelle zone rurali della mia zona (dove tra l'altro è ambientato) mi veniva da dare più di un'occhiata alle spalle! Veramente da leggere.

Ho letto anche "Gotico rurale" , raccolta di racconti che è veramente all'altezza del precedente, per gli amanti del genere!
Ceia
00martedì 15 giugno 2004 22:54
Grazie a tutti delle opinioni! [SM=x315336]
Credo che andrò alla ricerca di qualche suo libro... [SM=x315354]
greta68
00martedì 15 giugno 2004 23:00
facci sapere....grazie.
[SM=x315304]
Aelia Laelia
00martedì 15 giugno 2004 23:33
All'inizio del '90 quando tutti questi autori bolognesi erano pressochè sconosciuti, usci una raccolta di loro racconti che mi sfuggì...non so neppure il titolo, ma chi l'ha letta, dice che è fantastica...se qualcuno ne ha notizie...

Anche Danila Comastri Montanari (che anche lei fa parte di questa cerchia) con i suoi godibili gialli ambientati nell'antica Roma, non mi dispiace..., ci sono altri suoi estimatori nel forum?
Ceia
00mercoledì 16 giugno 2004 20:15
Non conosco quest'autrice, perè il cognome Montanari mi è molto, molto caro... conosci Raul?
Guarda QUI. [SM=x315301]

[SM=x315308]
Aelia Laelia
00mercoledì 16 giugno 2004 20:29
Ho letto il post di Raul Montanari...
...sembrerebbe una lettura interessante..(povero portafogliuccio mio..)

Per la Danila Comastri Montanari, appena smettono di torchiarmi al lavoro, preparerò un post!!!
Ceia
00giovedì 24 giugno 2004 16:30
Beccati in biblioteca Gotico rurale e Tre mani nel buio...

Si vedrà... [SM=x315323]

(non si può passar la vita a leggere, vero? [SM=x315343] )

[SM=x315378]
Ceia
00domenica 27 giugno 2004 17:42
Gotico Rurale
Mi mancano solo due racconti e l'ho terminato.
Però avevo voglia di iniziare a dire qualcosina.

Vediamo un po'.

Baldini non scrive male, anche se forse mi aspettavo qualcosina in più, un po' più di brivido, di suspence, di spietatezza.
Certo, in alcuni racconti questo c'è, sicuramente.

Direi che il tema centrale, l'argomento preferito e in cui la vena noir dell'autore si sviluppa meglio è quando narra di bambini. Alcuni innocenti, altri diabolici, altri deboli.
E' curioso come molti scrittori scrivano storie dove i protagonisti sono i bambini. Forse perchè il loro è un mondo affascinante, forse perchè il Male ce l'hanno dentro in modo primitivo, forse addirittura inconsapevole.
Pensate ai bambini cui nasce un fratellino, alle volte bisogna prestargli attenzione altrimenti gli farebbero del male sul serio. (E in effetti non è detto che non si rendano conto)

Ci sono invece un paio di racconti "La collina dei bambini" e "A lume di candela" che non mi hanno affascinato per nulla. Un po' affrettati, un po' troppo inverosimili.

Leggo sulla quarta di copertina che il racconto "Re di Carnevale" vinse nel 1991 la sezione Mystfest di Cattolica.
Beh... credo di aver letto sicuramente di meglio. Soprattutto per il fatto che l'epilogo si intuisce praticamente all'inizio del racconto (e io sono tutt'altro che perspicace).

Molto duro e azzeccato invece "Di pietra e di ghiaccio", che mi ha lasciato un sorriso amaro sulle labbra.
Non male anche "Nella nebbia", una vera e propria beffa.

Si, in sostanza non sono male.
Mi faccio i due che mi mancano e vi dico ancora qualcosa.

[SM=x315368]
Ceia
00domenica 27 giugno 2004 17:46
Dimenticavo...
Tema centrale, sì, i bambini.
Ma anche le leggende e le credenze popolari, i paesini di montagna chiusi agli estranei.
Le paludi, gli stagni.

Baldini mischia un po' tutto.
Ceia
00domenica 27 giugno 2004 22:33
Finito!
Dunque, il giudizio su questa raccolta direi che è comunque buono. Si alternano raccontini di poco conto a cosine davvero interessanti.
Non ho apprezzato molto quei tre racconti dove il soprannaturale ha trasformato quel che avrebbe potuto essere un buon noir in una specie di horror... ma questo perchè io personalmente credo che non ci sia nulla di più agghiacciante di una storia che potrebbe essere VERA e VEROSIMILE.

Detto ciò, direi menzione per l'ultimo racconto "In fila per due", una robetta di sole 5 pagine MOLTO schifosetta... [SM=x315306]

E poi... vediamo un po'... sto scorrendo i titoli...
Ecco!
"Chi vive nell'Olmo grande?", altro racconto meritevole di esser letto. Sempre storie di leggende e bambini... bambini terrorizzati a morte...

Beh... certo che questi autori di noir devono essere un po' pazzi per scrivere storie così. [SM=x315339]
A me però un po' di brividini li regalano... [SM=x315301]

[SM=x315308]


Ceia
00sabato 29 ottobre 2005 14:56
Il giocatore (ogni scommessa è un debito)
250 p., € 14,20
Romanzi e racconti
(data di pubblicazione prevista: Novembre 2005)
Trama: Da una vita vissuta come un romanzo, un racconto serrato, sospeso tra i toni ironici e grotteschi tanto cari al conduttore radiofonico toscano, e la cruda realtà. La storia di un gioco che si trasforma in vizio e poi in malattia. Marco Baldini, fiorentino purosangue, animatore radiofonico con la passione della scrittura e il diploma di ragioniere, si mette a nudo e lo fa con l'autoironia consapevole e il sarcasmo dissacrante. Tra un prestito, un debito e una corsa di cavalli, un'autobiografia nella scia della tradizione inglese, quella che unisce storie di strada e stile nella narrazione.

(Ma nessuno ha letto questo Baldini? [SM=x315342] )

[SM=x315368]

Mac29
00giovedì 29 dicembre 2005 18:43
TERRA DI NESSUNO


Penso proprio che TERRA DI NESSUNO sia il piu’ bel capolavoro fatto da Baldini.
In primis quando si vuol leggere i libri di Baldini il lettore deve essere consapevole di dove va a scontrarsi. Lo stile di questo scrittore è molto particolare,non assomiglia e non lo si puo’ paragonare ad altri scrittori.Il suo stile è duro,tagliente,tenebroso,ruvido come una bella grappa che raschia ben bene la gola,e nel suo passaggio rimane il calore,quel calore che fa bruciare il corpo che poi chiede pieta’,ma allo stesso tempo ne vuole ancora non sazio di cio’ che ha provato e sentito.



TRAMA Quattro reduci della Grande Guerra,per ritardare il difficile reinserimento nella vita “normale” e per rimanere ancora insieme,affittano un bosco nell’alto Appennino per lavorarci come carbonai. Giunti lassu’ si trovano coinvolti in un crescendo di eventi strani,di accadimenti inquietanti,di situazioni ostili e inspiegabili che sembrano replicare l’orrore dei terribili giorni del fronte,tanto che il loro rapporto cameratesco,sopravvissuto a tre anni di battaglie e disagi,incomincia a incrinarsi. E’ la loro mente sconvolta e traumatizzata dall’esperienza della trincea trasfigurare la realtà,o davvero in quel bosco si annida un enigmatico e crudele Nemico?


IMPRESSIONI Ho trovato in questo libro un modo di raccontare la Grande Guerra da occhi di chi quasi l’abbia vissuta e conosciuta in prima persona. Lo ritengo un libro scritto in maniera divina,con semplicita’,toccante sotto certi punti di vista;quei poveri uomini lasciati senza cibo e acqua per giorni interi e costretti a bere l’acqua sporca delle pozzanghere,delle trincee,e consapevoli del fatto che se non era un proiettile ad ucciderli l’avrebbe forse fatto quell’acqua sporca putrida, dove vi pisciavano ed infetta dai loro compagni morti.
Ha saputo con maestria descrivere gli stati d’animo dei personaggi,ha fatto rivivere nella loro mente quei giorni intensi di lotta,paure,sofferenze e di fratellanza,amicizia, dove ognuno portava anche il fardello dell’altro.
Poi pian piano che si va avanti col racconto si aggiunge l’incalzante senso di suspance, terrore,di brivido, perche’ succedono fatti inspiegabili dentro quel bosco,gli amici che uno alla volta non si trovano,gli alberi che assumono facce,il lupo con un occhio chiaro;insomma il bosco inizia a impregnarsi di morte,gli uccelli iniziano a fare cinguettii di morte,tutto parla di morte e distruzione. La domanda che il libro pone al lettore è questa:”finzione o realta’”? Enrico (personaggio principale)è ancora la’ sul fronte,o è davvero finita quella guerra e lui si trova nel bosco dell’Appennino?.
Il lettore rimane fino alla fine con questa domanda in testa come ad Enrico,ed è proprio la fine che il lettore avra’ la sua risposta. Ma dico la sua risposta. Piu’ di questo non posso svelare. Leggetelo è veramente bello,questo libro mi ha trasportato a tal punto che quando ho spento la luce non ero poi tanto sicuro di aver fatto una bella cosa. E’ per uomini e donne dure.

[Modificato da Speedjoy 29/12/2005 18.53]

Speedjoy
00giovedì 29 dicembre 2005 18:54
Mac
Ti ho modificato il post perchè se prendi la foto da Ibs non si vede, importare le foto da quel sito non si riesce.
Ceia
00giovedì 29 dicembre 2005 19:01
Mac
Bel lavoro, bravo!
Se ti sei letto la discussione avrai visto che io, tempo fa, lessi dei racconti di questo Baldini, ma non è che mi avesse tanto impressionato, un po' troppa voglia di stupire e una prosa assolutamente nella norma, però quel che dici su questo romanzo, beh... mette l'acquolina in bocca... [SM=x315306] specialmente il finale: per uomini e donne dure... [SM=x315348] [SM=x315339]

[SM=x315336]

[SM=x315325] Quand'è che posti una tua foto così vediamo in faccia quest'uomo (duro) [SM=x315300] ?

[SM=x315308]
Mac29
00lunedì 2 gennaio 2006 12:06
MAL'ARIA




Se il genere noir italiano è un libro nel quale si cercano situazioni,ambientazioni,stati d’animo,storie vere o inventate che siano,insomma storie di vita, Enrico Baldini e questa sua opera, puo’ entrare di diritto e a pieno merito in questo genere del quale mi sto sempre di piu’ appassionando, perché penso che il noir sia una cascata di sensazioni ed emozioni forti che non possono non lasciarti un qualcosa. Insomma finito un libro(di un qualsiasi scrittore,e se il libro è fatto bene) non rimani a bocca asciutta, ma anzi,ne vuoi ancora.

Fatto i dovuti elogi a Baldini per le sue due più belle opere,(TERRA DI NESSUNO e MAL’ARIA,gli altri suoi libri ormai li ho letti un po’ di tempo fa’,quindi non riuscirei a fare le recensioni) e per il suo modo di scrivere,di saper raccontare, incomincio a parlare di questo suo ultimo libro che ho letto.

MAL’ARIA

TRAMA Ambientato nel 1925 in pieno regime fascista, in una zona tra Ravenna e Ferrara,(dove tra l’altro Baldini è nato) in un piccolo paesino di nome Spirano,si registrano alti tassi di mortalità infantile dovuti essenzialmente alla malaria con picchi altissimi ed incomprensibili per un paese con poche anime.
Quindi la direzione generale di sanità, manda Carlo Rambelli con l’incarico di fare luce su queste morti, per poi conferire al suo ritorno a Roma. Vi sono problemi per l’ispettore di sanità,soprattutto dovuti dalle superstizioni della gente,dal caporale della brigata fascista del paese e da tutti i proprietari terrieri della zona dove vedono in Rambelli un ostacolo per la produzione dei raccolti.
Alla luce di tutto questo, Rambelli, s’imbatte in misteriosi sparizioni di medici della zona, e presunti suicidi,i quali, non fanno altro che alimentare i sospetti delle precedenti morti.


IMPRESSIONI Se il lettore comprerà questo libro consapevole di chi sia Baldini e di come lui scrive, avrà sicuramente tra le mani un’opera tra le più belle;invece se lo si comprerà per trovare un giallo, be’ allora forse resterà un po’ deluso,ma scoprirà cosa sia il noir italiano.
Vi è logicamente una somiglianza di scrittura a TERRA DI NESSUNO,queste lunghe descrizioni di posti,di come si svolgeva la vita in quei tempi,sotto un regime che faceva zittire tutti coloro che non erano e non la pensavano come loro,queste descrizioni di paesi e di pianure immerse nella nebbia con vaste zone paludose (siamo al tempo delle grandi bonifiche fatte fare da Mussolini soprattutto per le zone dove lui era nato) dove non si vedeva mai la fine,con l’aggiunta anche dell’amore,un amore logicamente alla Baldini,ovvero non facile,ma pericoloso,fatto in sordina, dove nessuno doveva neanche avere un minimo sospetto poiché Elsa(questa è la donna di cui s’innamora Rambelli,tra l’altro sposato)era sotto il mirino del caporale fascista del paese.
In queste descrizioni per me fatte in maniera divina ,sono riuscito a perdermi e a far si che fossi in quei posti,bagnati,umidi,freddi ed inoltre che fossi con i contadini a lavorare,immergermi in quei terreni,che di terra non c’era la minima traccia,ma al contrario era solo pozzanghere immense, dove immergere piedi e mani per lavorare a tal punto che arrivata sera,non se le sentiva più dal freddo,tutte raggrinzite,rotte e con la pelle tutta tagliata.
Bellissima questa descrizione delle persone,”l’uomo è ciò che mangia”,detta un miliardo di volte ma qui giustissima; la gente a Spirano e dintorni era gialla e debole come la polenta ,un po’ di riso, di pane e verdura,e se gli andava grassa riusciva a mangiare un po’ di pesce d’acqua dolce. Gente nutrita male con la mente ancor peggio poiché avevano e credevano a delle usanze assurde,perchè vedendo morire cosi’ tanti bambini, e non riuscendo a curarli con la medicina tradizionale, andavano da una maghetta del paesetto li’ vicino per compiere riti liberatori dalla malattia.
Bellissima anche la figura della nebbia,non tanto per il ruolo che ha in natura,ma per il simbolismo che ricopre nel racconto,dove tutto e tutti si potevano nascondere,perdere,assefuarsi e dove tutto ma proprio tutto si poteva fare,anche uccidere.
Dicevo prima dell’amore tra l’ispettore di sanità ed Elsa,la giovane del paese,bellissima anche se rovinata dal lavoro estenuante delle risaie,ruvida,con modi di fare grotteschi,con i capelli tagliati quasi a zero da se stessa,ma bella bella bella proprio per questo.In lei Rambelli scopre la donna che fa perdere i sensi ,pensieri e che sa avvolgere tutto su di se. Rambelli scopre in Elsa una donna che ti fa perdere la testa in pochi secondi,infatti non la conosceva per niente ma già sicuro e pronto di mettere in gioco tutto,compreso il suo matrimonio.
Dico basta se no vi racconto tutto il libro,ho descritto un po’di cose che il libro mi ha lasciato.
E’ un libro un po’ lento ,ma che che a me ha preso un casino e con un finale immaginabile,quasi devastante,anzi no proprio devastante .Sempre per cuori forti.


[Modificato da Mac29 02/01/2006 12.10]

Speedjoy
00lunedì 2 gennaio 2006 12:47
Bel lavoro Matteo, direi che hai espresso chiaramente le sensazioni che il libro ti ha dato e che tipo di lettura si va a fare nel caso qualcuno decida di intraprenderla.

Da quello che hai scritto non so se se i libri di Baldini possano inserirsi di diritto nel genere noir o se sono romanzi con sfumature nere e che non hanno nella componente noir l'aspetto principale.

Purtroppo in Italia al noir sono state date tante di quelle interpretazioni che ogni possibile definizione per descriverlo sembra possa andare bene.
Mac29
00lunedì 2 gennaio 2006 13:41
Ciao Andrea
Penso che Baldini possa tranquillamente far parte del noir italiano con pieno merito,perchè comunque sia nei suoi racconti più o meno è sempre presente il giallo,la paura,la tensione pur scrivendo in maniera molto ampia,descrittiva,intensa.
Lucarelli sccrive di lui in questa maniera:

"Le sue trame sono avvincenti,il suo stile è incisivo.Baldini senza dubbio è una delle voci più interessanti della nuova narrativa italiana"


"L'impossibilità di guarire da certe ferite dell'anima raccontata attraverso un'inquietante parabola nera.Ancora una volta baldini ha scritto un noir difficile da dimenticare(qui si riferisce a TERRA DI NESSUNO)"


"Un talento del noir,considerato da alcuni come lo Stephen King italiano"

[Modificato da Mac29 02/01/2006 18.14]

Speedjoy
00lunedì 2 gennaio 2006 14:04
Mac
Io non sto dubitando che Baldini possa essere uno scrittore degno di esistere, però non starmi a citare le recensioni di copertina, in nessun libro pubblicato sono mai citate le recensioni negative, è ovvio che vengono estrapolate solo le opionioni positive,altrimenti che pubblicità sarebbe.

"Uno scrittore di razza. Un umorismo poetico, trasognato e irresistibile".
Questa è la nota scritta nel libro di Biondillo, per esempio, e ti assicuro che se Biondillo è uno scrittore di razza io posso andare a giocare a basket nei Lakers.

Baldini ha delle buone recensioni su Ibs, questo libro ne ha di ottime, probabile che sia davvero un libro meritevole di essere letto.
Mac29
00lunedì 2 gennaio 2006 18:23
Si ok
Giustissima la tua analisi sulle recensioni di copertina,ma è altrettanto vero (almeno io la penso cosi')sul cosa sia il genere noir,quindi,per come la penso io, Baldini vi sta dentro benissimo.Poi vi sono libri più o meno noir e qui siamo d'accordo.
La domanda cosa sia il noir italiano,la potremmo fare al nostro amico Raul.Cosa ne dici?
Speedjoy
00lunedì 2 gennaio 2006 20:39
Guarda Mac, anche se forse non è questa la stanza per discutere sulla definizione del noir, per non scomodare il nostro Raul ti riporto un'intervista congiunta che ha rilasciato insieme ad altri autori proprio relativa a questo argomento.

Insieme a Raul hanno risposto anche i seguenti scrittori : SANDRONE DAZIERI, JACOPO DE MICHELIS, GIANNI BIONDILLO, ENZO FILENO CARABBA, GIANCARLO DE CATALDO, ANTONELLA CILENTO.

Io ti riporto le domande e le sole risposte di Raul, nella seconda troverai la sua definizione di "noir"

1. Non vi sembra che ci sia da parte della critica una fretta eccessiva, ultimamente, di etichettare come "Noir" qualsiasi libro di uno scrittore italiano contemporaneo contenga un delitto o un fatto di sangue? Se si potesse far così, non sarebbero romanzi Noir anche Lo Straniero di Camus e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald...

R : O l'Edipo Re, o l'Asino d'oro... La critica ha sempre fretta di etichettare, perché una certa dose di riduzionismo fa parte del suo lavoro. Non è strano. Devo dire che forse la definizione più esatta del genere di cui stiamo parlando è quella che danno i tedeschi. Loro non parlano di noir (un termine che cerca di definire un'atmosfera, morale o ambientale), o di giallo (sappiamo la storia curiosa di questa parola, che è semplicemente un traslato da un elemento di riconoscibilità commerciale a un genere letterario) o di poliziesco (e quando la polizia non c'è?) o ancora di thriller (ci sono molti libri e film di questo genere che, deliberatamente, non danno nessun brivido). Le chiamano semplicemente "Krimi", storie criminali. In altre parole: il detective può anche non esserci, ma il crimine deve proprio starci.

2. Pensate che nel bel mezzo della postmodernità, dove i "generi" letterari si mescolano, s'incrociano e si sovrappongono nell'ambito dello stesso libro si pensi a un romanzo come Q dei Luther Blissett, definito di volta in volta "Western teologico", "ibrido tra Noir, Spy Story e Romanzo Storico"), il "genere" Noir abbia ancora delle regole definite: e se sì, quali?

R : Anzitutto deve contenere un'azione criminale, cosa che lo accomuna al giallo. La differenza però è chiara:
GIALLO:
In perfetta simultaneità, Conan Doyle e Freud (entrambi medici!) plasmano la grande utopia positivista, la rivincita del cervello sul cuore e sulle viscere. Giallo e psicanalisi descrivono un iter identico:
- Presupposto: nel mondo esiste un ordine, e la ragione umana è fatta apposta per riconoscerlo e comunicarlo.
- Il caso (poliziesco o clinico): rottura dell'ordine attraverso un trauma (omicidio, furto, infrazione di un tabù sessuale...).
- Gli elementi: ancora una volta testimonianze e indizi (la deposizione di un teste o la cenere della sigaretta per l'investigatore; i racconti del paziente, i suoi sogni, i suoi lapsus per lo psicanalista).
- Procedimento: ragionando su dati apparentemente insignificanti, investigatore e psicanalista ricostruiscono la scena del trauma iniziale, individuano il colpevole, ripristinano l'ordine. L'armonia fra uomo e mondo è salva.
NOIR:
- Presuppone non l'ordine ma il disordine del mondo. Il mondo è caos, incrocio di linguaggi e magma di regole contraddittorie.
- All'interno di questo caos, il criminale (spesso il vero protagonista della narrazione, che può assumere il suo stesso punto di vista) cerca di imporre un ordine parziale, ossia elabora un piano: uccidere un uomo, compiere una rapina, ecc.
- Di norma, questo piano è destinato al fallimento.
Il collasso finale del criminale diventa metafora della nostra esistenza, del nostro tentativo continuo e frustrato di controllare una realtà sfuggente. La simpatia che proviamo per i grandi vilain dei noir è certamente lo sfogo proiettivo delle nostre pulsioni violente (loro uccidono per conto nostro) o dell'aspirazione a infrangere i limiti in cui sentiamo rinchiusa la nostra vita (la grande rapina alla banca nasce dallo stesso desiderio di un brusco salto di qualità che esprimiamo giocando al Totocalcio), ma sorge anche da una identificazione fra perdenti, dal riconoscimento che il loro scacco è anche il nostro. Personalmente sono convinto che questo sia il motivo per cui sempre più spesso, ultimamente, compaiono narrazioni noir nelle quali il cattivo non viene affatto punito, non fallisce. Il nostro anelito all'evasione da una realtà asfittica trova allora uno sfogo compiuto, coerente fino in fondo, e in particolare il serial killer si propone come l'eroe nero di fine millennio e oltre. L'autocensura, che provocherebbe in noi un ovvio senso di colpa se fossimo invitati a una identificazione diretta con un brutale assassino, viene elusa intelligentemente nel Silenzio degli innocenti, con uno sdoppiamento della figura del criminale: se l'incolto e sgraziato Buffalo Bill merita di essere castigato - e troveremmo immorale che un simile animale la facesse franca - il raffinato, enigmatico dottor Lecter, l'antropofago umanista, può trionfare senza che la cosa ci dispiaccia o ci spaventi. Un passo avanti fanno Seven (il cattivo vince, ma a prezzo dell'autodistruzione: troppo facile così! E' il cattivo come kamikaze, barano al gioco entrambi perché non muovono da quella paura della morte che dovrebbe stare alla base di un agire motivato e autoconservativo) e soprattutto I soliti sospetti (qui il cattivo vince, punto e basta).

3. Perchè quegli stessi critici almeno (militanti, accademici, e via discorrendo) che consideravano il Noir (e più o meno tutta la "letteratura di genere") come un prodotto di serie B, ne sono improvvisamente divenuti gli apologeti?


R : Erano gli stessi? Siete sicuri? Non ho abbastanza informazioni su questo. Di certo a blandire qualunque forma espressiva "pop" (a volte pure trash) si vince sempre. Perché il pubblico ti viene dietro ora, spernacchiando i puristi e gli apologeti dei valori estetici, e perché inevitabilmente, dopo un po' di tempo, ci saranno le "riscoperte" e fior di critici (magari di un'altra generazione) diranno viva Simenon, viva James Bond, viva Alvaro Vitali. Con le dovute differenze, è ovvio.

4. Esiste, secondo voi, un caposaldo del genere Noir internazionale, un libro da leggere assolutamente? E un romanzo Noir italiano contemporaneo per cui valga la stessa regola?

R : Vado un pochino controcorrente rispetto alla domanda. In tutta l'opera di Edgar Allan Poe c'è la fondazione sia del giallo sia del noir. Quanto agli autori italiani, consiglio un bellissimo noir del 1888: Il cappello del prete, di Emilio De Marchi. Giuro che c'è tutto! Anzi, manca una cosa che a questi due autori non si poteva proprio chiedere: la preveggenza che un giorno il genere si sarebbe sviluppato indebolendo al massimo la figura del detective. Dai bizzarri superuomini di Poe e Conan Doyle si è passati a un investigatore ideale che, auspicabilmente, dovrebbe essere storpio, monco, mutilo, magari ridotto a un ammasso organico indifeso e inidentificabile, meglio ancora se nato in condizioni disastrose e attualmente residente al Cottolengo o tenuto in vita artificialmente dentro un'ampolla di liquido amniotico, violentato dal padre e dalla madre all'età di due settimane, semirimbecillito, diseredato, tifoso dell'Inter, che comunica col mondo premendo un'escrescenza carnosa sull'unico tasto di un computer a pezzi (un vecchio Commodore, magari), e che ciò nonostante riesce a risolvere il caso!


5. Ha scritto Tiziano Scarpa: "Il giallo, il noir è commercialmente al potere, è il genere letterario che vende, che funziona più di tutti. Perché vergognarsene? Perché vi nascondete dietro un dito? Accettate serenamente questo fatto. Sappiate assumervi le responsabilità di essere arrivati al potere. Scrivendo di morti e ammazzamenti e investigatori e brividi si piglia più pubblico." Come commentereste questa affermazione?

R : Ha ragione. Andrebbe aggiunta al quadro anche la narrativuccia pseudosentimentale. Quella è proprio inaffondabile.

Chi volesse leggere l'intervista completa, comprensiva delle risposte degli scrittori sopracitati, la può trovare
QUI
Ceia
00lunedì 2 gennaio 2006 20:56
Bravo Speed!
[SM=x315336]
Si era parlato un pochetto del noir anche QUI, tempo fa, contrapponendolo al giallo.
[SM=x315308]
Speedjoy
00lunedì 2 gennaio 2006 21:11
Ma sai che il topic che hai postato tu Ceia si apre proprio con la risposta alla seconda domanda che c'è in questa intervista?

Mi spiace di aver fatto il doppione, dovevo immaginare che c'era una discussione aperta sull'argomento...beh, dai, qui c'è l'intervista completa. [SM=x315352]
Mac29
00lunedì 2 gennaio 2006 22:32
Grazie Andrea
Dopo quello che ho letto posso dire che Baldini ha scritto noir bellissimi come TERRA DI NESSUNO,e MAL'ARIA poichè contengono azioni criminali,e tutto quanto citato nell'intervista che tu,molto gentilmente mi hai scritto.
Forse in alcuni suoi libri il giallo in se per se passa in secondo piano, poichè Baldini ha saputo trasmettere semmai altri temi,o forse io, nelle mie recensioni, ho tralasciato il giallo(forse è successo cosi' per mal'aria).Comunque grazie per quello che hai fatto.Se leggerai questi due libri mi dirai la tua opinione.Sono sempre pronto a rivedere il mio punto di vista se è sbagliato. [SM=x315346]
Speedjoy
00lunedì 2 gennaio 2006 23:11
Mac, premesso che il mio punto di vista non è più autorevole del tuo e non ha la presunzione si spostare giudizi - il tuo è uno come lo è il mio - non puoi aver sbagliato nello scrivere quello che pensi del libro di Baldini.

Tu hai scritto le emozioni che il libro ti ha dato e quello che hai trovato di importante per te, va bene così.

Se e quando leggerò questo autore avrò un'opinione diversa dalla tua non sarà migliore o peggiore, semplicemente una in più.
Mac29
00martedì 3 gennaio 2006 16:58
Che amicone!!!
Quando leggerai, e se li leggerai, avremmo ancora più cose di cui parlare.Penso che sia bello proprio per questo avere amici con hobby in comune,il poter discutere,confrontare,scambiare opinioni ed impressioni quali esse siano,con lo scopo, di aumentare se possibile il proprio bagaglio. [SM=x315314]
sergio.T
00domenica 5 febbraio 2006 23:52
Matteo non mi aspettavo una discussione cosi' lunga e ora ho un po' di sonno per leggerla tutta.
Lo faro' senz'altro domani e ti faro'sapere la mia impressione.
Certo prima dovrei leggere almeno un libro

Comunque avevo letto che hai parecchi libri sulla montagna: se ne hai altri da consigliarmi e non necessariamente di genere narrativo, te ne saro' grato.
Mac29
00domenica 5 febbraio 2006 23:59
Sergio io se fossi in te inizierei col leggere
1) LE OMBRE DO MONTELUPO di Valerio Varesi
2) TERRA DI NESSUNO d Eraldo Baldini

Questi libri sopra tutti,poi se ti piaceranno questi scrittori, e il loro modo di scrivere, potrai tranquillamente continuare a prendere i loro libri; tanto le storie sono una diversa dall'altra e non hanno un filo di congiunzione tra di loro.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com